Chi siamo

Moscabianca nasce nel 2012 dall’orgoglio e dalla visione di tre professionisti che hanno scelto di fare impresa, nel Mezzogiorno.


Oggi siamo una squadra che si è arricchita di altre moschebianche, provenienti da mondi diversi, ma unite dalla passione per il lavoro e dalla convinzione che comunicare significhi generare valore. Idee tante ma sempre utili.

Da più di dieci anni lavoriamo affinchè la comunicazione possa fare la differenza nel raccontare un'impresa, un progetto culturale o di ricerca o semplicemente una bella storia fatta di persone. E tu vuoi raccontare la tua?

Il Maestro, ha l’animo serafico del professor Silente, ma è sicuramente un Hermione quando si parla di cromie e visione artistica. È l’art director più rainbow che ci sia, motivo per cui non riesce proprio a non pensare all’inclusività, ai diritti e creare linguaggi comprensibili da tutt* ogni volta che si mette all’opera. Il suo credere nelle persone, mischiato alla magia del suo genio, è quello che fa di lui il Maestro, senza dubbio. Immaginatelo come Yoda perso tra le vallate scozzesi o tra le montagne giapponesi. Gli antichi sostengono che sia in questi posti freddi e ai limiti del mondo che ricarichi i suoi poteri magici, secondo noi è lì che si prepara a sconfiggere il male. Il suo mangiamorte: la decima modifica su un contenuto detto definitivo tempo fa.

Leggenda vuole che un tempo si aggirasse con i tacchi a spillo per l’ufficio, ora non più ma lo stile è sempre altissimo. Immaginatela come la Miranda Priestley della comunicazione pugliese, però dietro lo sguardo che incute terrore anche alle persone più temerarie, si nasconde la coach del team, capace di dare grinta, entusiasmo e speranza anche alla diciottesima modifica richiesta dal cliente. È in grado di tenere a mente ogni deadline e ogni task dell’intera agenzia, passa le sue giornate al telefono a ripetere che “Andrà tutto bene”, mentre nel dubbio fa altre centinaia di cose. Dopo tanti anni a rassicurare tutti è praticamente una guru, ma il suo grande talento è la scrittura e dare ordini, a volte anche col sorriso, anche perché alla fine, se c’è un piano B, l’ha pensato lei da mezz’ora

In un’altra vita probabilmente è stato un raccontastorie dell’antica Persia, nella prossima crediamo possa diventare un santone che si aggira tra le montagne dell’Himalaya, in questa però è il nostro copywriter. Un uomo capace di fondere la fermezza del tennis, l’armonia dello yoga e una battutina esilarante all’interno di un solo claim. Un fine scrittore, che ha la capacità di essere un brillante, puntiglioso a affascinante paroliere anche quando compra il caffè. Davanti all’incapacità di apprezzare i giochi di parole, gli OM si esauriscono e rischiano di volare anche la campane tibetane. La verità è che tra una battuta e l’altra è sicuramente il più simpatico ma anche il più zen tra noi e questo è tutto dire.

Le piacciono un sacco di cose, quando meno te lo aspetti ti dirà un dettaglio inutile su cose che nessuno sa, a volte si rivelano geniali e altre puro manierismo . Non riesce a tenere in ordine neanche la sua postazione, potrebbe sembrarti nel mezzo di un vortice di sregolatezza e genio, eppure ha tutto sotto controllo. Interpreta per ore le mail dei clienti, è evidentemente una Millenial, con picchi di GenZ. Carbura tardi, ma bene, legge moltissimo e ha una specie di perversione insana per la politica. Solitamente ottimista, anche davanti alle tragedie.

Tiene tutto sotto controllo, anche quando dice che va tutto bene (spoiler: non va mai veramente tutto bene). Daniele è quello che apre fogli Excel per rilassarsi e che trova conforto in una to-do list fatta come si deve. È severo, sì – ma solo con chi lo merita. Cioè praticamente tutti. Ama il caffè come altri amano le ferie, nuota per pensare meglio e, a volte, per non rispondere alle mail. Crede nel potere delle cose fatte bene e nell'importanza del silenzio.

Si aggira in ufficio, come se si trovasse in un retreat disperso nella foresta amazzonica, tra una tisana e l’altra, porta il giusto livello di esotismo e di sport estremo a Madonnella, è la graphic design più fuori dal mondo che esista ma questo la rende la pietra più preziosa di questa foresta selvaggia di comunicatori, in cui lei tra una liana e un’onda riesce a surfare senza cadere mai. Noi la adoriamo perché sembra una farfallina, ma quando si tratta di grafiche e siti, punge come la più temibile zanzara della giungla.

Guarda il mondo attraverso l’obiettivo, ma lo mette a fuoco molto prima. Ha un occhio clinico, una mano sicura e almeno tre ansie al giorno (che non gli impediscono di essere sempre sul pezzo). È perfezionista fino allo sfinimento, maestro della regia e capace di trovare il frame giusto anche in mezzo al caos. Ha sempre la battuta pronta, soprattutto quando c’è da sdrammatizzare una giornata di shooting iniziata troppo presto.

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