Qualche riflessione su cosa si intende per evento e su come progettarlo al meglio.

Il termine evento ha perso il suo valore di riferimento. Per cui può essere utile chiarire che un evento ha degli obiettivi. Precisi e misurabili, qualitativi e quantitativi. Averli sempre ben chiari in fase di progettazione è indispensabile. Perché per cogliere questi obiettivi occorre appunto “progettare” l’evento. Non è questione di efficienza. Occorre costruire una narrazione puntuale che accompagni il ragionamento da A a B. E in questo percorso è anche opportuno prevedere le possibili obiezioni e predisporre passaggi che sgombrino il campo da qualunque equivoco. Perché il tragitto concettuale sia compiuto per intero. Avere singole straordinarie testimonianze può non essere affatto sufficiente. L’idea di avere ospiti che enunciano il loro punto di vista forse qualifica l’incontro ma non ne garantisce l’esito.

È bene ricordare che l’interazione è una peculiarità di un evento. La transitività delle idee e delle opinioni tra chi è seduto in platea e chi sul palco è indispensabile per puntare a risultati anche importanti. Il ricorso a questo approccio può, infatti, far dialogare blocchi opposti, superare veti incrociati e favorire l’ascolto e la comprensione.